Visite mediche superate e contratto firmato: M'Bala Nzola è un nuovo attaccante del Pisa. L’angolano, 28 anni (29 tra poche settimane), arriva dalla Fiorentina con la formula del prestito annuale. L’intesa prevede un costo del prestito di circa 1 milione di euro e un’opzione di riscatto fissata tra i 5 e i 6 milioni, con accordo fino al 2029 in caso di permanenza. I viola si sono tutelati inserendo una contro-opzione: se il rendimento sarà alto, potranno riportarlo a Firenze la prossima estate.
Per il club toscano, neopromosso in Serie A, è un investimento mirato: profilo esperto del campionato, struttura fisica importante, conoscenza dei ritmi e delle difese italiane. Per l’attaccante è una chance chiara: rimettersi al centro di un progetto tecnico che lo vede protagonista, con minuti e responsabilità.
Nzola rientra in Italia dopo la stagione al Lens in Ligue 1: 6 gol in 21 presenze, impiego regolare e una buona esperienza europea sul piano dell’intensità. Prima del passaggio in Francia, la Fiorentina lo aveva acquistato nel 2023 per 12,6 milioni più bonus, confidando nella sua crescita dopo gli anni in Italia tra Virtus Francavilla, Carpi, Trapani e soprattutto Spezia, dove si era affermato come riferimento offensivo e finalizzatore affidabile.
La trattativa ha seguito binari rapidi. Pisa e Fiorentina hanno trovato un punto d’incontro su cifre e formule che limitano i rischi per i nerazzurri e proteggono l’investimento dei viola. Il prestito a costo contenuto alleggerisce l’impatto immediato a bilancio, l’opzione di riscatto fissa un prezzo sostenibile e la contro-opzione garantisce margine a Firenze in caso di exploit.
Curiosità di mercato: esattamente un anno fa Nzola era un obiettivo prioritario del Lecce. I salentini avevano provato a portarlo in giallorosso, senza riuscire a chiudere. Dodici mesi dopo, lo scenario è cambiato: oggi il centravanti vestirà la maglia del Pisa, con un ruolo chiaro nel progetto di Alberto Gilardino.
Restare in Toscana aiuta. La distanza tra Firenze e Pisa è minima e l’ambientamento sarà più semplice: casa, abitudini, lingua, staff medici e logistici già noti al giocatore. Dettagli che pesano quando c’è da incidere subito, perché il tempo in Serie A è sempre poco, soprattutto per chi deve salvarsi.
Il tecnico Alberto Gilardino avrà una prima punta che sa giocare spalle alla porta, tenere il pallone sotto pressione e aprire spazi per i compagni. Nzola attacca la profondità, ama il corpo a corpo con i centrali e non disdegna il lavoro sporco. In un contesto che chiede compattezza e ripartenze, il suo profilo si incastra bene: può essere il riferimento su cui la squadra sale, oppure il terminale che rifinisce cross e palloni dentro l’area.
Il Pisa cercava gol ma anche esperienza. Nzola ha già vissuto lotte salvezza e periodi di pressione, ha segnato reti pesanti in Italia e conosce le letture difensive del nostro campionato. Non è solo questione di numeri: la sua presenza costringe le difese a restare basse, libera i trequarti e può far salire la linea mediana. Se trova continuità, tende a trascinare anche sul piano emotivo.
Il percorso recente conta. Al Lens ha lavorato in un contesto ad alta intensità, con richieste fisiche e tattiche elevate. Torna in A con gamba e ritmo, qualità che Gilardino proverà a canalizzare subito. Il tecnico potrà usarlo come titolare, oppure inserirlo gradualmente per aumentare impatto e confidenza negli ultimi trenta minuti, a seconda delle gare e della condizione.
Dal punto di vista economico, l’operazione è lineare: 1 milione oggi per avere un titolare pronto, prezzo di riscatto definito e sostenibile, nessun obbligo. Per la Fiorentina, la contro-opzione tiene aperto uno scenario utile: se Nzola si rilancia, il club potrà decidere se reintegrarlo o gestire una rivendita in posizione di forza. Per il Pisa, l’opzione è la chiave: la società può programmare senza fretta e legare il riscatto a rendimento, minutaggio e obiettivi.
C’è anche un risvolto tecnico immediato: con lui la rosa guadagna una soluzione chiara contro squadre che difendono basse. La sua fisicità in area, unita alla capacità di proteggere palla e girarsi in poco spazio, offre una via diretta alla finalizzazione. E in partite bloccate, un riferimento così cambia il modo in cui gli avversari difendono su palle inattive e cross.
La chimica con i compagni d’attacco sarà decisiva. Un partner rapido che taglia tra terzino e centrale, o un trequartista con buon primo controllo, può esaltarlo: uno attira il raddoppio, l’altro lo serve in corsa. Gilardino dovrà scegliere se affiancargli un secondo attaccante o valorizzarlo da solo con due esterni che spingono e una mezzala che accompagna.
Capitolo pressione: Nzola arriva per incidere, non per “fare numero”. L’etichetta di attaccante da salvezza pesa, ma è anche l’occasione giusta per rimettere a fuoco il suo profilo. A Spezia ha dimostrato di saper reggere il peso dell’area, a Lens ha aggiunto corsa e intensità. Ora deve fare sintesi: meno dispersione fuori dall’area, più presenza nei 16 metri.
Tempistiche e disponibilità: con visite e firme completate, l’attaccante è eleggibile da subito. Lo staff valuterà i carichi nelle prime sedute per calibrare la convocazione. L’obiettivo è semplice: farlo entrare nei meccanismi senza strappi, ma abbastanza presto da alzare subito il livello dell’attacco.
Un ultimo sguardo agli scenari: se il Pisa trovasse presto equilibrio difensivo, un attaccante come Nzola può pesare molto nei dettagli — una palla sporca trasformata in gol, un rigore guadagnato, una sponda che apre la partita. Sono piccoli episodi, ma spesso fanno la differenza tra uno e tre punti. E per una neopromossa che vuole stabilizzarsi in Serie A, queste sono le cose che spostano davvero.